Questo post è nato quando Silvia, di The Food Traveler, mi ha chiesto di collaborare scrivendo qualcosa per la rubrica Travel Mates del suo bel sito di storie di viaggi e cibo. Non sono una guida turistica né un’esperta di viaggi e questo è il mio piccolo contributo in parole, ricordi e sensazioni. Venite con me a Little Venice? 🙂
(“Regent’s Canal” – Illustrazione di Bek Cruddace)
Immaginate una domenica mattina di primavera, a Londra. Avete trascorso i vostri giorni di vacanza rincorrendo tutte le attrazioni turistiche, Tube Map alla mano, salendo e scendendo scale, facendo code interminabili, camminando camminando per le strade affollate.
E’ domenica, c’è il sole, l’aria è tiepida e profuma di primavera, di erba tagliata, di lentezza. Andremo in un posto meno conosciuto e meno turistico, una piccola meraviglia dove scopriremo una Londra più silenziosa, elegante come sempre e molto affascinante, affacciata sul Regent’s Canal: Little Venice.
A Little Venice si può arrivare a piedi partendo dalla Stazione di Paddington, fra i grattacieli del Paddington Basin (alternativa consigliata dalla sottoscritta!) o con la metro, scendendo alla fermata di Warwick Avenue, sulla Bakerloo Line.
Punto di incontro fra il Regent’s Canal e il Grand Union Canal, tra Paddington e Maida Vale, Little Venice è un piccolo triangolo d’acqua circondato da eleganti case del diciottesimo secolo con le facciate di stucco color crema, molte delle quali progettate dall’architetto John Nash; al centro l’isola di Browning, in onore del poeta Robert Browning che visse al numero 19 di Warwick Crescent dal 1862 al 1887.
(Credit: Cristopher Chan)
Lungo il canale, attraversato da cigni e anatre, si affacciano ristoranti, caffè, pubs e le house boats, case galleggianti prevalentemente private, con tavolini, vasi di fiori, tendine di pizzo e biciclette.
Qui c’è il famoso teatro di marionette Puppet Theatre Barge, tappa consigliata se si viaggia con i bambini, e la banchina del London Waterbus, per attraversare in barca il Regent’s Canal da Little Venice fino allo Zoo, in Regent’s Park o a Camden Lock Market.
(credit: The London Waterbus Company)
(Photo credit: Reflected Serendipity)
(Photo credit: Loz Pycock)
(photo credit: R-P-M)
Prima di riprendere la passeggiata a piedi (per i più volenterosi!) o in waterbus lungo il canale verso Regent’s Park – fra rose, ponticelli, barchette sul lago e spettacoli teatrali all’aperto – Primrose Hill – una collina verde dalla quale si gode di una meravigliosa vista su Londra – o Camden, è qui che vi consiglio di fermarvi a colazione, per il brunch o per il tradizionale afternoon tea, magari in posto un po’ speciale come The Quince Tree, nelle Clifton Nurseries. Immaginate di farlo immersi in una vera e propria oasi di piante e fiori, le Clifton Nurseries appunto, il garden center più antico di Londra, in un’atmosfera molto british profumata di rose inglesi, gustando la vostra colazione, brunch o tè, all’interno di una vecchia serra a vetrate. Ma non dimenticate di prenotare!
(The Quince Tree, Clifton Nurseries, 5a, Clifton Villas)
Se il viaggio a Londra è ancora lontano, possiamo portare a casa un po’ dei profumi del Quince Tree Cafe provando la ricetta dei loro fantastici macarons, una ricetta preziosa che gentilmente hanno regalato a me e a tutti i lettori.
Enjoy!
Arianna
“Macarons con ganache al cioccolato fondente e lime con coulis di lamponi”
Ricetta di The Quince Tree -London
Per i macarons (circa 35)
170g. di zucchero a velo
160 g. di farina di mandorle o mandorle tritate
120 ml. di albumi (di circa 4 uova medie)
160. grammi di zucchero semolato
colorante rosso in polvere
Per la ganache:
120 g. di panna fresca liquida
110g. di cioccolato fondente, spezzettato finemente
25g. di burro non salato
50ml. di succo di lime (circa tre limes)
Per la coulis di lamponi
300g. di lamponi freschi
50g. di zucchero
succo di un limone
16g. di pectina
Mettere in una ciotola le mandorle tritate, lo zucchero a velo e la metà (110ml.) degli albumi, mescolare e lasciare da parte.Iniziare a montare i restanti albumi a velocità lenta e nel frattempo mettere lo zucchero semolato in una pentola con 50ml. di acqua a scaldare, far sciogliere lo zucchero e far scaldare fino a 118° circa (usando un termometro da cucina). Quando lo sciroppo di acqua e zucchero avrà raggiunto la temperatura, versarlo lentamente negli albumi che stanno montando, aumentando la velocità delle fruste. Continuare a montare albumi e sciroppo fino ad ottenere un composto lucido. Aggiungere il colorante rosso in polvere.
Versare un terzo di questo composto nella ciotola dell’impasto di farina di mandorle, mescolando delicatamente con una spatola. Ripetere con un altro terzo di composto, fino a terminarlo e continuare a mescolare fino ad ottenere un impasto lucido e morbido.
Trasferire il composto ottenuto in una sac à poche e formare su una teglia rivestita di carta da forno (o sul tappetino di silicone per macarons) dei dischetti di circa 4,5cm. Lasciar riposare a temperatura ambiente per circa 30 minuti in modo che sulla superficie dei macarons si formi una sottile pellicola. Nel frattempo pre-riscaldare il forno a 130°. Infornare i macarons per circa 14 minuti finchè non si staccheranno dalla carta. Sfornarli e lasciarli raffreddare prima di decorarli.
Per la ganache al lime, scaldare a bagnomaria il cioccolato e la panna, aggiungere il succo di lime e il burro, quando sarà tutto amalgamato, spegnere il fuoco, coprire con una pellicola e lasciar raffreddare in frigo.
Per la coulis di lamponi, passare i lamponi al setaccio e raccoglierne il succo in un pentolino. Aggiungere il succo di limone, lo zucchero e mettere il pentolino sul fuoco. Quando arriverà ad ebollizione aggiungere la pectina e mescolare per 2/3 minuti, quindi spegnere il fuoco e lasciar raffreddare.
Trasferire la ganache nella sac à poche, decorare i macarons con uno strato di ganache e sopra uno di coulis di lamponi, richiudendo con un altro disco.
I macarons così ottenuti si conserveranno in un contenitore a chiusura ermetica per circa 4 giorni mentre i dischi di macarons, non farciti, posso essere conservati nel freezer per un mese.
meta sconosciuta e a questo punto imperdibile…grazie Arianna
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Davvero, Francesco? Dobbiamo rimediare al più presto, allora! 🙂
Grazie come sempre per il tuo supporto!
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Camden town si…con i suoi odori…ma Little Venice ancora no…dobbiamo rimediare…è vero…
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Si, merita davvero qualche ora da dedicare alla tranquillità e alla bellezza.
Grazie 🙂
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Ciao Arianna! Devi sapere che io sono totalmente negata in cucina, ma il desiderio di creare l’atmosfera del Quince Tree è tale che sto pensando di provare la tua ricetta!
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Siiiii, voglio provarla al più presto anche io! Provala, Silvia, e fammi sapere! Poi ad agosto mi dirai di quelli originali, allora! ❤
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Incantevole. Tutto ciò che evochi lo è. Delicato come il più lieve dei sogni.
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Grazie per la visita, Skid, e le belle parole.
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sembra un racconto ma è la realtà.
Hai trasmesso tutto il potere e la magia di quei luoghi.
Bravissima come sempre ❤ .
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Grazie, Angela 💖 💖💖
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Come abbiamo scritto anche sul blog di Silvia : Luogo a questo punto imperdibile!!! Non vediamo l’ora di tornare a Londra per provarlo!
Un bacione 😀
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Aspetto le vostre recensioni, allora!😁
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Che posti! Fantastici. E la ricetta da provare!💙
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Siamo già d’accordo, il primo che la prova dovrà raccontare tutto! 😁
Grazie😊
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Certo! Il primo fa una videoricetta. Ahahha ; )
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😂
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Avevo già avuto modo di leggere questo tuo articolo nel sito di Silvia, e devo dirti Grazie e complimenti. Non sono mai stata a Little Venice e sembra fantastica: mi hai fatto scoprire un posto nuovo a Londra, e ho così un motivo in più per ritornarci e scoprire questo posto che sembra una favola..! 🙂
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Leggo per caso il tuo commento solo adesso!! Perdona il ritardissimo! Grazie❤️
Fammi sapere se nel frattempo ci sei stata!
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Un sogno ad occhi aperti 😍! Incantevole il posto, altrettanto incantevole la tua descrizione durante la quale sono stata pervasa dalla convinzione che in questo posto da favola possano accadere solo cose belle e magiche, e allora mi è venuta un’irrefrenabile voglia di visitarlo! Non c’è altro tempo da perdere!
La ricetta dei macarons mi alletta più dei macarons stessi 😊, ma in cucina annaspo quindi mi vedo costretta a ripiegare su una versione meno artigianale😊.
A meno che… 😉
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A meno che…non li prepariamo insieme!❤️
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Affascinante questo scorcio inconsueto di Londra che, a dir la verità mi riporta più ad Amsterdam che a Venezia.
ml
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Hai ragione, infatti il nome Little Venice è stata un po’ una scelta “pubblicitaria” di allora, quando la zona è stata riqualificata!
Grazie per la visita, Massimo 🙂
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