L’erba verde. Le fragole con la panna. I cappelli di paglia. I tennisti vestiti di bianco. La Pimm’s Cup. La pioggia. Il silenzio magico del Centre Court. L’ananas sul trofeo. E naturalmente la fila!
Dal 27 giugno al 10 luglio sui campi dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club di Church Road si gioca il torneo di Wimbledon, prestigioso e affascinante appuntamento del tennis internazionale, un universo fatto di sport, tradizioni e “british style” che si rinnova da 139 anni, dove quasi niente è lasciato al caso… pioggia a parte!
Succede così che l’erba – Perennial Ryegrass tagliata all’altezza di 8 mm e curata con meticolosa e religiosa dedizione d oltre 40 anni da Robert Twynam , il capo giardiniere – è così meravigliosa e perfetta da sembrare un fresco tappeto verde. “Io, Robert Twynam, responsabile dei campi di Wimbledon, immagino e considero ogni filo d’erba come fosse un individuo, con le sue esigenze, un suo destino, e soprattutto il diritto inalienabile di crescere su quel prato benedetto.“( John McPhee, Tennis, Adelphi, Milano 2013)
(photo: www.wimbledon.com)
Che il falco Rufus, si preoccupa da oltre 15 anni di tener lontani piccioni e altri volatili dai campi, volteggiando nel cielo sopra l’All England Club, dalle 9 del mattino, ed è così popolare da avere un suo account su Twitter e Facebook, @RufusTheHawk .
Che le fragole, varietà Ensanta, arrivano la mattina dalle fattorie del Kent, e si uniscono alla doppia panna – assolutamente non montata e non zuccherata! – per diventare il dessert inventato nel 1500 da uno chef alla corte di Enrico VIII.
Che cappelli, bandana, magliette, pantaloncini, gonne, scarpe, perfino l’intimo, indossati sia in gara che in allenamento dai tennisti devono essere “almost entirely white” e naturalmente “white does not include off white or cream.”
Che anche gli spettatori hanno un loro dress code sobrio e curato.
Che il Pimm’s è rigorosamente preparato come da tradizione con Pimm’s no.1, limonata inglese, fette di cetriolo, fragole, arancia e qualche foglia di menta.
Che a giugno, in Inghilterra, il tempo è imprevedibile e la pioggia è una tradizione anche lei! Il Centre Court è l’unico campo coperto da un tetto scorrevole, ma negli altri campi le partite possono essere interrotte o continuare sotto la pioggia. Pochissime sono state le edizioni del torneo senza interruzioni per pioggia.
(Photo: www.wimbledon.com)
Che la queue – onnipresente in Inghilterra – qui a Wimbledon diventa tradizione, un sacrificio fatto in nome di un sogno. Zaini, tende, coperte, ore di attesa, tante lingue diverse e un solo obiettivo, accaparrarsi un Ground Pass e vivere tutto questo.
(Photo (c) The Gracious Posse)
Che il grande tabellone, gli steward con la divisa del circolo, le fotografie storiche e le statue dei campioni del passato, le panchine in legno, i fiori, l’edera, il profumo di rose e di erba appena tagliata, la pioggia e i tramonti ramati fanno di Wimbledon un posto unico, pieno di storia e magia al tempo stesso.
“Il silenzio, è quello che ti colpisce quando giochi sul centrale di Wimbledon. Fai rimbalzare la palla lentamente sul morbido tappeto erboso, la lanci in aria per servire, la colpisci e senti l’eco del colpo. E di ogni colpo successivo: clac, clac, clac, clac. L’erba tagliata con cura, la ricca storia dell’antico stadio, i giocatori vestiti di bianco, gli spettatori rispettosi, la venerabile tradizione, nessun cartellone pubblicitario in vista: tutti questi elementi ti proteggono dal mondo esterno. ( Rafael Nadal e John Carlin – Rafa. La mia storia.)
Che la presenza dell’ananas sul trofeo maschile ha origini misteriose, secondo alcuni sembra si rifaccia all’antica abitudine dei capitani delle navi inglesi che, di ritorno dalle Americhe, appendevano alla porta di casa un ananas per avvertire tutti che erano tornati sani e salvi dal lungo viaggio, in segno di ospitalità e benessere.
A Wimbledon sono molto legata, e non solo al torneo ma al posto in sé. Ci ho vissuto per un po’ in passato, ho frequentato dei corsi lì, ho passeggiato per il Village e, ebbene sì, anche la sottoscritta ha fatto la Wimbledon Queue!
Arianna
L’unico posto al mondo capace di rendere elegante persino McEnroe. Non è solo un Torneo di tennis e il tuo non è solo un post: un quadro di Seurat fatto di mille puntini colorati che a ben guardare sono candidi, anzi bianchi.
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Grazie Skid! L’intento era quello di riuscire a rendere un po’ dell’atmosfera magica di Wimbledon e se questa è la sensazione che ha fatto a te, allora mi ritengo davvero soddisfatta.
Grazie ❤️
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Colpito in pieno! Grazie a te.
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posto davvero bello:)
mi piace tanto la foto delle fragole ma anche quella dove appare la bellissima kate middleton impeccabile come sempre:)
buona serata cara arianna
daniela
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Grazie e buona serata a te, Daniela! 🙂
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Grazie alla descrizione mirabile che ne hai fatto, “mi ci hai portata
“e potrò dire, senza quasi ombra di dubbio, di esserci stata ;-).
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Chiara grazie😍 Magari tra qualche anno ci andiamo con i nani quando saranno meno nani!😁
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Cara Arianna io ritengo che tu dovresti seriamente valutare la possibilità di proporti ad uno di queste realtà (istituzionali o no) che fanno promozione per la Città di Londra. I tuoi racconti fanno sempre venire la voglia di conoscere i posti che descrivi…a me personalmente mi producono immediatamente lo stimolo di prendere appunti sull’agenda per una futura visita.
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Francesco questo è il complimento più bello che io abbia mai ricevuto! Magari, sarebbe bellissimo!
Grazie😘
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in questo senso fra l’altro io credo che si trovino tante opportunità…anche cominciando con una collaborazione con uno di questi blog in italiano che fanno promozione dell’Inghilterra. Penso che tu abbia un vero talento…
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Mi piacerebbe moltissimo fare qualcosa in questo senso.
Ti ringrazio 🙂
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Ma dai, esiste anche un falco rufus! Bell’ articolo Arianna, anche il particolare delle fragole non lo conoscevo. Buon approfondimento!
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Ma dai, esiste anche un falco rufus! Bell’ articolo Arianna , anche il particolare delle fragole mi era sconosciuto….mi sembrava di essere lì a mangiarle. Ottimo approfondimento!
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Eh sì! Niente è lasciato al caso! Grazie mille, contenta di averti fatto conoscere qualche aneddoto in più! 🙂
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Complimenti Arianna! Articolo davvero bello e appassionante.
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Grazie mille! 🙂
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Tra l’altro il tuo incipit è quasi come quelli che ho scritto io sul il mio pezzo di Wimbledon. 😀
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Sì, letto ora! 🙂
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la cura che hai per i dettagli e la passione che metti nel descrivere l’evento e il luogo fanno venir voglia di volare a Londra, anche in questi tempi di Brexit.
ml
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Grazie per il bellissimo commento, Massimo, mi fa davvero molto piacere. Buona giornata!
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Cara Arianna,
Affascinante e disarmante.
Non c’è null’altro che sono in grado di aggiungere dopo aver letto questo tuo post.
Un bacio, un abbraccio (forte) e grazie!
Guido
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Grazie Guido, sono felice che ti sia piaciuto! Ricambio l’abbraccio forte! 🙂
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Perfect! Dovrebbe averlo scritto un inglese. British che più british non si può .. e ci tornerei a Wimbledon anche in tempi di brexit, anzi di più perchè io avrei votato LEAVE.
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Grazie per il bellissimo commento che mi fa davvero molto piacere, soprattutto perché ci sei stata – o stato – anche tu, quindi quell’atmosfera la conosci!
Anche io avrei votato Leave.
Buona giornata, grazie per la visita! 🙂
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